La Compagnia Filodrammatica de I Gambadelegn nasce all’inizio degli anni ’70 come compagnia dialettale milanese; vive la stagione del teatro cabaret, approfondisce e sviluppa il genere mimico, produce e rappresenta testi autonomi (dalle favole per bambini al Faust). Rappresenta le proprie produzioni in ogni luogo dove si possa stabilire contatto umano: dai teatri tradizionali alle case di riposo per anziani. Grazie alla licenza per Cantastorie, porta nelle strade la propria poesia. Si occupa di formazione attoriale, offrendo corsi sia in sede che presso altre realtà. Lasciata la sede originaria di Via Savona 37, la Compagnia si candida e vince un concorso con il Comune di Milano e si trasferisce negli attuali locali nel quartiere Isola. Nasce così il TeatroAddosso, la seconda vita del gruppo, tuttora rivolto alla ricerca e all’indagine artistica, espressiva e umana. Gambadelegn e TeatroAddosso sono due modi diversi di raccontare insieme la stessa storia.

domenica 17 maggio 2015

TeatroAddosso ospita: Trio Oikos in Concerto


Incontro con un grande artista, Mario De Leo (http://www.mariodeleo.it/), accompagnato da due musicisti di eccezione, Carlo Amori e Flavio Dell'Aversana.
"Un cantastorie che vive per l’arte
 Quante persone possono dire di avere conosciuto un cantastorie? E quanti fra costoro possono dire di sapere riconoscere un cantastorie? Io, ritengo immodestamente di essere fra coloro che percepiscono un autentico cantastorie con il vibrante intuito di un rabdomante. Per molti anni mi sono occupato di musica tradizionale, non come studioso, ma con la passione di un viaggiatore amatoriale e il tratto ossessivo di un pusher che ha l’impellente urgenza di “spacciare” la merce che ha conosciuto ad altri perché ne possano godere. In questo senso l’incontro con Mario De Leo è stato uno dei più emozionanti della mia vita. Sentirlo cantare i suoi canti è stata un’esperienza intensa che mi ha permesso di accedere alla profondità di una cultura antica, quella della potente radice contadina del nostro migliore Sud.
Mario ha un volto singolarissimo in cui si fondono la forza del soma popolare e la bellezza di un mosaico bizantino.
La sua voce ha una pasta calda ricca di risonanze e l’insieme di melodia, ritmo e parole delle sue canzoni sono senza mediazioni arte epica del mondo contadino che si proietta all’infinito nel futuro. Da molto tempo Mario si dedica all’arte dell’immagine pittorica e io non navigo in queste acque, ogni tentativo di approccio critico in questa direzione da parte mia sarebbe goffamente inappropriato, ma ritengo che questo cantastorie che vive per l’arte meriti sicuramente l’incontro."
Moni Ovadia - testo tratto dal sito di Mario De Leo (www.mariodeleo.it)

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